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Défilé, la grande festa pop rivive al Carignano

Questo pomeriggio alle 18 la ripresa dello spettacolo messo in scena prima nelle strade di Torino, poi in quelle di Lione. E un incontro per parlare del successo delle "Honorables Délegations"

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Superbe! Magnifique! Etonnant! A Lyon domenica 14 settembre après midi, gli aggettivi si sprecavano ai due lati di Rue de La République quando, dopo pochi carri delle banlieux locali, in apertura del famoso Défilé, la grande festa pop che da vent' anni dà il via alla Biennale de la Danse, siamo apparsi "noi ottocento torino-lionesi" con le nostre "Honorables Délegations" di marottes e burattini, guarattelle e pupazzi, Gianduia e Guignols, e il Défilè è diventato il Défilè di TorinoDanza & della Biennale de la Danse de Lyon (cioè il frutto spettacolare delle relazioni artistiche tra la Biennale lionese e il nostro festival ballerino, "basato - come ha detto il direttore Gigi Cristoforetti - sui rapporti istituzionali, economici e turistici che legano il Piemonte e la Regione Rhône-Alpes, Torino e la città di Lyon, nell' ottica di future relazioni europee comuni").

Dire che il nostro passaggio ha avuto un successo eccezionale è appena la verità e del resto i commenti entusiastici ("ça c' est vraimente fabuleux!" dicevano tutti) erano meritatissimi. A differenza del 7 luglio a Torino, il 14 settembre a Lyon era una domenica splendente di sole. Ai lati della strada c' erano migliaia di persone arrivate da tutta la regione per ammirare la Grande Parata. Intere famiglie, classi scolastiche, circoli, decine e decine di iscritti alle palestre. Giovani, anziani, francesi, marocchini o africani. Tutti egualmente consapevoli di quanto ogni gruppo sfilante (in tutto erano 5.000 partecipanti, tutti rigorosamente non professionisti) avesse lavorato, da almeno sei mesi due volte la settimana, con fede ed entusiasmo, dedicando al progetto del tempo prezioso, dopo il lavoro o la scuola. La maggior parte degli spettatori si sporgeva oltre le transenne per avvistare la cellula sfilante del proprio quartiere: "Attention! Les voilà! Ils arrivent!" Ma tutti, indistintamente, erano disposti a lasciarsi incantare da questi sogni un pò folli, cabarettistici, comunitari, interclassisti e multirazziali. 

Grazie ai carri carnevaleschi e circensi che avevano sfilato per primi, accompagnati da una baraonda sgangherata di note, i nostri ottocento figuranti vestiti di nero, con i loro burattini king size levati in alto e fatti dondolare al suono della musica cadenzata voluta dal regista, costituivano uno spettacolo davvero eccezionale, veramente artistico e di grande raffinatezza. Era  esattamente questo l' effetto, veniva da pensare, che aveva  immaginato il coreografo lionese Denis Plassard, l' ideatore del Défilè di marionette disegnate dalla sua amica Emilie Valentin (e realizzate dalle compagnie piemontesi di teatro delle marionette Gianluca Di Matteo, Le due e un quarto di Martina Soragna, La Terra Galleggiante di Cristiana Daneo e Georgina Castro Kustner, coadiuvate dall' Accademia Albertina di Belle Arti di Torino diretti da Massimo Voghera, dalla Falegnameria del TST e dal MAAF MarionettArt Accademia di Figura di Pinerolo insieme ad aree del disagio come Il Bandolo e il Gruppo Arco e dozzine di volontari). L' effetto stupefacente era basato sul contrasto evidentissimo con gli altri corpi sfilanti: bastava questo per far rifulgere di luce strepitosa il nostro progetto. Tutti applaudivano le nostre marionette e i nostri figuranti, addestrati per mesi con capacità, grinta e tenacia dall' assistente torinese di Denis Plassard, Elena Rolla. L' evento veniva ripreso live e trasmesso in diretta dalla televisione France 3 /Télévision Rhône-Alpes.

Per la gioia dei torinesi, quella stessa ripresa verrà proiettata oggi, 21 settembre, alle ore 18 al Teatro Carignano nell' ambito del Prix Italia . Verrà commentato dal critico del Sole 24 Ore e curatore degli spazi teatrali di Rai Radio 3, Antonio Audino, che fungerà anche da moderatore di un dibattito e di una tavola rotonda dedicata, cui parteciperanno l' assessore regionale alla Cultura e al Turismo Antonella Parigi, il suo collega comunale Maurizio Braccialarghe, il vicesindaco di Lyon Georges Képénékian, Luca Remmert presidente della Compagnia di San Paolo tra gli sponsor dell' iniziativa, il presidende del Prix Italia e direttore di France Télévision Rémy Pflimlin, il direttore del centro di produzione RAI di Torino Pietro Grignani, il segretario generale del Prix Italia Paolo Morawski, il regista e direttore artistico dei Teatri di Reggio Emilia, Gabriele Vacis, la coreografa e assistende di Plassard al Défilè, Elena Rolla, e Cristiana Daneo  della compagnia di marionette  La Terra Galleggiante, in rappresentanza dell' esercito di volontari realizzatori dei bellissimi burattini.
Superbe! Magnifique! Etonnant! A Lyon domenica 14 settembre après midi, gli aggettivi si sprecavano ai due lati di Rue de La République quando, dopo pochi carri delle banlieux locali, in apertura del famoso Défilé, la grande festa pop che da vent' anni dà il via alla Biennale de la Danse, siamo apparsi "noi ottocento torino-lionesi" con le nostre "Honorables Délegations" di marottes e burattini, guarattelle e pupazzi, Gianduia e Guignols, e il Défilè è diventato il Défilè di TorinoDanza & della Biennale de la Danse de Lyon (cioè il frutto spettacolare delle relazioni artistiche tra la Biennale lionese e il nostro festival ballerino, "basato - come ha detto il direttore Gigi Cristoforetti - sui rapporti istituzionali, economici e turistici che legano il Piemonte e la Regione Rhône-Alpes, Torino e la città di Lyon, nell' ottica di future relazioni europee comuni").

Dire che il nostro passaggio ha avuto un successo eccezionale è appena la verità e del resto i commenti entusiastici ("ça c' est vraimente fabuleux!" dicevano tutti) erano meritatissimi. A differenza del 7 luglio a Torino, il 14 settembre a Lyon era una domenica splendente di sole. Ai lati della strada c' erano migliaia di persone arrivate da tutta la regione per ammirare la Grande Parata. Intere famiglie, classi scolastiche, circoli, decine e decine di iscritti alle palestre. Giovani, anziani, francesi, marocchini o africani. Tutti egualmente consapevoli di quanto ogni gruppo sfilante (in tutto erano 5.000 partecipanti, tutti rigorosamente non professionisti) avesse lavorato, da almeno sei mesi due volte la settimana, con fede ed entusiasmo, dedicando al progetto del tempo prezioso, dopo il lavoro o la scuola. La maggior parte degli spettatori si sporgeva oltre le transenne per avvistare la cellula sfilante del proprio quartiere: "Attention! Les voilà! Ils arrivent!" Ma tutti, indistintamente, erano disposti a lasciarsi incantare da questi sogni un pò folli, cabarettistici, comunitari, interclassisti e multirazziali. 

Grazie ai carri carnevaleschi e circensi che avevano sfilato per primi, accompagnati da una baraonda sgangherata di note, i nostri ottocento figuranti vestiti di nero, con i loro burattini king size levati in alto e fatti dondolare al suono della musica cadenzata voluta dal regista, costituivano uno spettacolo davvero eccezionale, veramente artistico e di grande raffinatezza. Era  esattamente questo l' effetto, veniva da pensare, che aveva  immaginato il coreografo lionese Denis Plassard, l' ideatore del Défilè di marionette disegnate dalla sua amica Emilie Valentin (e realizzate dalle compagnie piemontesi di teatro delle marionette Gianluca Di Matteo, Le due e un quarto di Martina Soragna, La Terra Galleggiante di Cristiana Daneo e Georgina Castro Kustner, coadiuvate dall' Accademia Albertina di Belle Arti di Torino diretti da Massimo Voghera, dalla Falegnameria del TST e dal MAAF MarionettArt Accademia di Figura di Pinerolo insieme ad aree del disagio come Il Bandolo e il Gruppo Arco e dozzine di volontari). L' effetto stupefacente era basato sul contrasto evidentissimo con gli altri corpi sfilanti: bastava questo per far rifulgere di luce strepitosa il nostro progetto. Tutti applaudivano le nostre marionette e i nostri figuranti, addestrati per mesi con capacità, grinta e tenacia dall' assistente torinese di Denis Plassard, Elena Rolla. L' evento veniva ripreso live e trasmesso in diretta dalla televisione France 3 /Télévision Rhône-Alpes.

Per la gioia dei torinesi, quella stessa ripresa verrà proiettata oggi, 21 settembre, alle ore 18 al Teatro Carignano nell' ambito del Prix Italia . Verrà commentato dal critico del Sole 24 Ore e curatore degli spazi teatrali di Rai Radio 3, Antonio Audino, che fungerà anche da moderatore di un dibattito e di una tavola rotonda dedicata, cui parteciperanno l' assessore regionale alla Cultura e al Turismo Antonella Parigi, il suo collega comunale Maurizio Braccialarghe, il vicesindaco di Lyon Georges Képénékian, Luca Remmert presidente della Compagnia di San Paolo tra gli sponsor dell' iniziativa, il presidende del Prix Italia e direttore di France Télévision Rémy Pflimlin, il direttore del centro di produzione RAI di Torino Pietro Grignani, il segretario generale del Prix Italia Paolo Morawski, il regista e direttore artistico dei Teatri di Reggio Emilia, Gabriele Vacis, la coreografa e assistende di Plassard al Défilè, Elena Rolla, e Cristiana Daneo  della compagnia di marionette  La Terra Galleggiante, in rappresentanza dell' esercito di volontari realizzatori dei bellissimi burattini.
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20 settembre 2014 - Aggiornato alle

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